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Chiesa ortodossa montenegrina

STORIA

Crnogorska Pravoslavna Crkva - GrbLa Chiesa ortodossa montenegrina (Crnogorska Pravoslavna Crkva) affonda le sue radici storiche nell'antica diocesi di Zeta, molto tempo dopo nota come Metropoli del Montenegro, la quale sarebbe stata eretta nel 1219 da S. Savas chi sarebbe stato primo Arcivescovo Primato della Chiesa Ortodossa Serba.

L'antica diocesi di Zeta (Metropoli Montenegrina) avrebbe cominciato a reggersi in modo autocefalo, cioè, canonicamente indipendente, dalla fine del XV secolo e gli inizi del XVI.

Dal 1516, con il decesso di Ivan Il Nero, il vescovo del Montenegro cominciò ad esercitare il governo civile sulle tribù del Montenegro, la sua autorità infatti era "sopra le tribù", il che dava certa centralità non solo spirituale ma anche governativa ai Montenegrini che resistevano all'Impero Ottomano.

Il Vescovo del Montenegro veniva eletto fra le diverse tribù, e dopo la sua morte si eleggeva un altro appartenente ad un'altra tribù, facendo in questo modo un governo rotativo, questo sistema imperò fino al 1697 quando si stabilì la dinastia episcopale dei Petrovic fondata dal Metropolita Danilo I. Questa particolare dinastia era possibile grazie alla successione dai zii ai nipoti, dato che i Vescovi , essendo monaci, erano privi di figli.

La Metropoli Ortodossa Montenegrina, era indipendente sia dalla Chiesa Serba, che dal Patriarcato di Costantinopoli, i quali erano sotto il rigido controllo dell'Amministrazione civile dell'Impero Ottomano contro cui lottavano le tribù slave del Montenegro. Questa particolare situazione politica, fece che la Chiesa Montenegrina si tenesse isolata dalle Chiese Ortodosse vicine per qualche secolo, tuttavia quella autocefalia di fatto di cui godeva la Chiesa Montenegrina sarebbe diventata formale e riconosciuta canonicamente dopo la dissoluzione del Patriarcato di Pec nel 1766.

Chi spiega in modo magistrale la situazione ecclesiastica e politica in cui dovette distreggiarsi la Chiesa Ortodossa del Montenegro in quell'epoca, non è un erudito montenegrino, né serbo, ma uno degli ultimi grandi santi russi, l'Arcivescovo S. Giovanni (Maximovich) della ROCOR, che scrisse al riguardo: “....(il Patriarcato Ecumenico)...sarebbe giunto al culmine della sua espansione territoriale verso la fine del secolo XVIII, dato che in quel tempo includeva tutta l'Asia Minore, la totalità della Penisola Balcanica unitamente alle sue isole attigue - a eccezione del Montenegro - da quando le altre Chiese Indipendenti dei Balcani vennero dissolte per fare parte del Patriarcato Ecumenico. Il Patriarca Ecumenico aveva ricevuto da parte del Sultano Turco, persino prima della conquista di Costantinopoli, il titolo di Millet Bash, cioè, testa del popolo, e quindi venne ritenuto testa della totalità della popolazione ortodossa dell'Impero Turco" (dall'articolo "The Decline of the Patriarchate of Constantinople", scritto nel 1938 da S. Giovanni Maximovich, in occasione del 2do Sobor di tutta la Diaspora della Chiesa Russa in Esilio --ROCOR--)

È evidente in questo contesto, l'accorgersi del motivo per cui sia il Patriarcato Serbo, che il Patriarcato di Costantinopoli non riconobbero per diversi secoli l'indipendenza della Chiesa Montenegrina. Una delle più notorie particolarità della Chiesa Montenegrina dell'era del Vladikato (governo dei Vescovi o Vladika) è che il suo Metropolita rivestiva autenticamente il posto di massima autorità civile, fatto inedito in tutta l'Europa Ortodossa.

La Chiesa del Montenegro, avrebbe esercitato un governo teocratico di successo per oltre tre secoli, e tuttavia, dimostrò una grande tolleranza religiosa. Esistono piccole cappelle---e ancora oggi restano alcune--rizzate durante quell'epoca le quali contano su due altari, uno ortodosso, e l'altro cattolico. Queste cappelle furono rizzate per uso comune di ambedue le comunità cristiane che si trovavano minacciate dai turchi islamici.

Un'altra particolarità notoria della Chiesa Ortodossa Montenegrina, è che i suoi Vescovi, e qualche monaco, partecipavano attivamente nella guerra, cosa veramente strana alla tradizione bizantina dei popoli vicini. S. Pietro di Cettigne, era famoso per commandare personalmente il suo esercito durante le battaglie.

I chierici secolari (preti sposati) non portarono anterì (sottana), né barba, fino a molto inoltrato il Secolo XIX, dovuto al fatto che loro -in ragione della scarsa popolazione montenegrina- dovevano combattere, molto spesso personalmente, contro i turchi per difendere i loro. Per questo motivo i preti erano soliti vestire da secolari, portare armi ed il tradizionale baffo montenegrino, allo scopo di non essere identificati quali preti dall'invasore islamico, se erano fatti prigionieri, il che li avrebbe causato, nel caso che fossero stati riconosciuti, lunghe ed indicibili sedute di tortura prima di essere giustiziati.

Ma tornando sull'argomento delle motivazioni storiche su cui si basa l'istituzione legale e costituzionale della Chiesa Ortodossa del Montenegro, possiamo ritrovarle chiaramente esposte dal famoso erudito Valtazar Bogosic, sul suo libro (Pravni obicaji u Crnoj Gori, CANU, 1984, pg 238) in cui afferma che:"La Chiesa Ortodossa Montenegrina è una eparchia indipendente ed autocefala. la quale non ha un altro legame legale con le altre Chiese Autocefale tranne nella pace e l'amore", sulla stessa lunghezza d'onda si esprimeva il rispettato storico e canonista ortodosso, Dott. Nikodin Milas nel suo libro Pravoslavno crkveno pravo (1890, Zara, pp. 137, 237) ci accenna al catalogo chiamato Sintagma , il quale si tratta di un elenco sul quale figurano tutte le Chiese Ortodosse riconosciute di quel tempo. Sul Sintagma pubblicato ad Atene nel 1855, con l'approvazione del Patriarcato di Costantinopoli, la "Metropoli Autocefala del Montenegro(Autokefalna Mitropolija Crnogorska) è elencata nel nono posto.

Alcuni storici serbi, come il Prof Cupic, distinguono due periodi nella storia della Chiesa Ortodossa Autocefala del Montenegro: il primo periodo comprende il tempo precedente il riconoscimento della sua indipendenza da parte del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa , mentre il secondo periodo comprende il tempo della piena indipendenza successiva a tale riconoscimento. La grande maggioranza degli studiosi che scrissero su questo argomento sono d'accordo in: "con l'abolizione del Patriarcato di Pec nel 1766, Sava(Petrovic Njegos) si proclamò Metropolita indipendente e la Chiesa Ortodossa del Montenegro continuò le sue attività indipendenti spalleggiata dalla Chiesa Ortodossa Russa, che riconobbe la sua autocefalia durante il tempo di Petar I(Petrovic Njegos); questo spiega la ragione per cui i Metropoliti Montenegrini ricevevano la loro consacrazione episcopale nella città russa di S. Pietroburgo, e non in Serbia.

L'ultimo Metropolita della Dinastia Petrovic, fu Vladika Petar II, chi avrebbe governato dal 1830 al 1851, con la sua morte sarebbe morta anche l'ultima teocrazia europea, ad eccezione ovviamente dello Stato Vaticano. Il Metropolita Petar II sarebbe subentrato da suo nipote Danilo, chi si rifiutò ad essere consacrato Vescovo ed assunse il suo governo quale Principe secolare (Knjaz). A partire dal governo del Knjaz Danilo la Chiesa si stacca dallo Stato.

Col processo d' istituzione del Regno di Iugoslavia, l'ancestrale ed indipendente Chiesa del Montenegro fu costretta a sciogliersi nel Patriarcato Serbo , sotto il governo del Reggente Serbo, Aleksandar Karadordevic, nel 1920.

Da menzionare che lo stesso Regno del Montenegro sarebbe sparito quale Stato Sovrano per far parte del Regno Iugoslavo. È in quel contesto politico che la Chiesa Ortodossa Montenegrina sparisce dalla storia. L'ultimo Metropolita della Chiesa Ortodossa Montenegrina di questo periodo fu Vladika Mitrophan Ban.

ATTUALITÀ

Nel 1993, sorge il primo movimento per il ripristino della Chiesa Ortodossa del Montenegro, dopo 73 anni di sparizione. Questo si produce nell'ambito della drammatica disintegrazione della Iugoslavia Comunista. Il suo primo Metropolita fu Vladika Antonije (Antonio), chi avrebbe governato la ripristinata Chiesa Ortodossa Montenegrina, tra gli anni 1993 e 1996.

Vladika Antonije, chi era stato un monaco tonsurato presso il monastero serbo di Decani(Kossovo)nel 1933, avrebbe esercitato per tanti anni il suo lavoro pastorale presso la Chiesa Ortodossa Serba,ed a partire dal suo esilio (nel 1961) avrebbe finito per farlo presso la Orthodox Church of America (OCA )- nel Canada –

Nel 1997, dopo la sua morte, fu subentrato da un altro chierico montenegrino, chi esercitava il suo lavoro pastorale a Roma, presso la Cattedrale di S. Andrea (Patriarcato Ecumenico), il suo nome era Archimandrita Mihailo.

Mitropolot MihailoL'Archimandrita Mihailo sarebbe stato consacrato all'Episcopato da sette Vescovi del Patriarcato Bulgaro, che in quegli anni si trovava diviso in due fazioni. Il 15 Marzo si tenne la sua consacrazione episcopale nella città di Sofia. Subito dopo la sua consacrazione episcopale, lo scisma nella Chiesa Bulgara venne risolto , ed i Vescovi consacranti di Vladika Mihailo furono accettati nei loro ranghi nel Patriarcato Bulgaro, dove continuano a rivestire le loro cariche al giorno d'oggi.

Il Metropolita Mihailo venne intronizzato a Cettigne, antica capitale del Montenegro, il 31 Ottobre 1998. La posizione della Chiesa Ortodossa Montenegrina si è rinsaldata sostanzialmente dopo l'indipendenza del Paese nel 2006.

Con l'avvento dell'indipendenza , la Chiesa Ortodossa del Montenegro, avrebbe cominciato un processo di rinsaldamento anche presso la sua diaspora. In questo ambito, il Metropolita Mihailo, nel compimento del 10mo anniversario dell'intronizzazione, quale capo della Chiesa Montenegrina, procedette a consacrare (31 Ottobre 2008) all'Episcopato, assieme a Vladika Symeon (Minihofer)--già membro del Sinodo Greco Veterocalendarista di Kyprianos-- Vladika Gervasio ,Vescovo di Nevrokop, del Sinodo Bulgaro--, e un altro Vescovo, l'odierno Vladika Gorazd, quale Vescovo per l'Argentina, dove esiste una comunità ortodossa montenegrina organizzata, in Provincia di Chaco.

Attualmente, (2010), il Sinodo della Chiesa Ortodossa del Montenegro è composto da 3 Vescovi:

1- Sua Beatitudine Metropolita Mihailo di Cettigne e tutto il Montenegro.

2- Arcivescovo Symeon di Cattaro.

3- Vescovo Gorazd, per l'Eparchia dell'Argentina

RAPPORTI CON LE ALTRE GIURISDIZIONI ORTODOSSI

La Chiesa Ortodossa Montenegrina intrattiene rapporti canonici col Patriarcato di Kiev e la Chiesa Ortodossa di Macedonia.

La Chiesa Serba afferma che la Repubblica del Montenegro è parte del suo territorio canonico,negando assolutamente l'esistenza dell'antica Chiesa Ortodossa Montenegrina che curò per 500 anni le anime dei fedeli ortodossi di quel Paese.

La Chiesa Ortodossa Serba è solita mostrare come ragioni che durante il governo del Reggente Serbo Aleksandar , la Chiesa Ortodossa Montenegrina avrebbe accettato di essere sciolta quale una semplice diocesi. Quel che non si è soliti tenere conto , è che coloro che firmarono il verbale lo fecero nel contesto di una Montenegro occupata militarmente , in processo di scioglimento statale, e col suo Re in Esilio, quindi è logico immaginare che non fu un atto realizzato in piena libertà.

Con il ripristino dello status di nazione indipendente ottenuto dalla Repubblica del Montenegro il 21 Maggio 2006, possiamo affermare con totale contundenza, che le ragioni mostrate dalla Chiesa Ortodossa Serba contro l'esistenza della Chiesa Ortodossa Montenegrina sono prive di valore, perchè sono basate esclusivamente sulla documentazione firmata durante il processo di soppressione della sovranità del Regno del Montenegro, in occasione della sua integrazione coatta nel Regno della Iugoslavia.

Attualmente, la Chiesa Ortodossa del Montenegro non ha rapporto canonico con la Chiesa Serba, di conseguenza neppure l'ha--almeno per il momento-- con i restanti Patriarcati che si solidarizzano col Patriarcato Serbo.

la Chiesa Ortodossa del Montenegro -oggi- reclama all'incirca 600 templi occupati oggi dalla Chiesa Ortodossa Serba, che appartennero per secoli alla Chiesa Montenegrina, ma malgrado questo svantaggio oggettivo, oltre un terzo della popolazione ci aderisce.

LA CHIESA IN ITALIA

Il Metropolita Mihailo ha firmato il decreto di costituzione della Eparchia italiana e ne ha approvato lo Statuto. Il Vescovo Eparca per l’Italia è l’Arcivescovo Symeon di Kotor che manterrà la sua Sede in quella città e sarà titolare della Eparchia italiana.

La Eparchia attualmente è costituita da due Decanati, uno per il Lazio ed uno per la Sardegna. Tutti i sacramenti vengono amministrati sia ai fedeli montenegrini e, più in generale, a tutti i fedeli ortodossi.

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Preuzeto sa stranice:
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_ortodossa_montenegrina

 


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Autor: J.P.
Postavljeno: 11. 07. 2016.

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